AD AVEZZANO IL CONVEGNO DI

AD AVEZZANO IL CONVEGNO DI "MAGNA CARTA"

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 01-12-2018   16:09:33
Class, liste nozze - Avezzano, Via Corradini, 163
 

La formazione universitaria orientata verso le esigenze del territorio come strumento per arginare lo spopolamento giovanile e rilanciare l’economia delle aree interne. E’ il messaggio emerso dall’incontro promosso ad Avezzano dalla fondazione Magna Carta, dal titolo “L’università dell’Appennino”, con importanti partecipazioni universitarie e accademiche. Al centro dell’attenzione, con l’intento di farne un vero e proprio caso di studio, l’idea della creazione di un vero e proprio “polo universitario” della Marsica, con l’obiettivo, come ha spiegato il presidente di Magna Carta, il senatore Gaetano Quagliariello, di “trattenere in queste zone il capitale umano”, sfruttare “la vocazione naturale delle città e dei borghi di questo territorio a diventare campus universitari”, servirsi anche delle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per “orientare l’offerta formativa verso i bisogni del territorio”.

La chiave è nel passaggio dell’università di Avezzano da “sede distaccata” a “polo universitario”, ampliando il ventaglio di opportunità a cominciare da un corso di studi, annunciato dal sindaco Gabriele De Angelis, dedicato all’agroalimentare. Solo per questa strada, ha affermato il sindaco, si potrà “trasformare una criticità in una opportunità”, attivando attraverso la formazione “una economia della conoscenza che produce effetti economici importanti”, e creando un’offerta “che permetta ai nostri giovani di essere competitivi in un mondo del lavoro profondamente cambiato”. Marco Fracassi, presidente della Confindustria aquilana, ha sottolineato “la responsabilità del sistema formativo nei confronti del Paese”, avvertendo però che “l’eccellenza non può essere distribuita su qualunque territorio”, ragion per cui “è importante sfruttare anche la digitalizzazione e le risorse dell’economia digitale”. Il tema della competitività è stato posto dal rettore di Teramo, Dino Mastrocola, che ha evidenziato come “la collaborazione tra realtà diverse consenta di esprimere a livello formativo iniziative sinergiche” e “di strutturare filiere che, salvo pochissime eccezioni, da soli è difficile completare”.