L'AQUILA-POLIZIA ARRESTA GIOVANI

L'AQUILA-POLIZIA ARRESTA GIOVANI

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 07-08-2019   15:59:54
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Stamane, personale della Squadra Mobile di L’Aquila, termine di una complessa e articolata attività investigativa, ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare disposte dal G.I.P. del Tribunale di L’Aquila, GARGARELLA, nei confronti di altrettanti soggetti dimoranti in L’Aquila, indagati per i delitti di furto, rapina, ricettazione, lesioni personali aggravate, minaccia aggravata e atti persecutori, commessi nei confronti di alcuni adolescenti abituali frequentatori del centro storico del capoluogo.
In particolare, un 20enne di nazionalità italiana e un 19enne di nazionalità albanese, sono stati destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, mentre un 23enne italiano, è stato posto agli arresti domiciliari. Sul conto del destinatario di un quarto provvedimento cautelare di arresti domiciliari, un 19enne di origini albanesi al momento verosimilmente all’estero, sono state diramate le ricerche. Le indagini hanno permesso di documentare la commissione di una significativa serie di fatti delittuosi in danno di minori, avvenuti perlopiù nel centro cittadino, in particolare nella zona di San Bernardino e Corso Vittorio Emanuele, luoghi di ritrovo dei giovani aquilani. Ta il mese di giugno 2018 ed il mese di febbraio 2019 sono stati rilevati delitti di rapina (tentata e consumata), furto, ricettazione e lesioni personali, nonchè minacce aggravate dall’utilizzo di coltelli e di una spranga di metallo: tali reati sono stati commessi, con diversificate modalità di partecipazione e di responsabilità personale, da undici indagati (cinque maggiorenni e sei minorenni). Alcuni di loro hanno preso parte a singoli episodi delittuosi, mentre altri sono stati coinvolti nella commissione di più reati. Le indagini, condotte anche attraverso numerose escussioni testimoniali e riconoscimenti fotografici, hanno, altresì, chiarito i diversi ruoli rivestiti nel gruppo criminale: i due soggetti maggiorenni, sottoposti alla misura cautelare in carecere, sono stati individuati come i capi dell’associazione, autori dei fatti più gravi, mentre i tre minori svolgevano una costante attività di supporto e ausilio nella commissione dei reati.