Patteggia l'uomo che sparò al carabiniere di Magliano dei marsi

Patteggia l'uomo che sparò al carabiniere di Magliano dei marsi

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 31-07-2017   17:18:37
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AVEZZANO - Daniele Luce, 28 anni, residente a Sant’Anatolia di Borgorose, al confine tra la Marsica e il Reatino, oggi ha patteggiato la pena di 4 anni di reclusione, 6.000 euro di multa per porto d'armi, esplosivo e lesioni volontarie plurime aggravate. I fatti si riferiscono al mese di novembre del 2015. Luce fu arrestato con pesanti accuse: tentato omicidio aggravato e premeditato, porto abusivo di armi da fuoco e fabbricazione di ordigni esplosivi. Il provvedimento fu firmato dal Gip Maria Proia al termine di una indagine durata quasi sei mesi, iniziata dai carabinieri di Tagliacozzo e da quelli del Nucleo investigativo dell’Aquila all’indomani del ferimento di Raimondo Di Lorenzo, ex brigadiere dei carabinieri in congedo. Il pensionato, nella notte fra il primo e il 2 novembre 2015, era stato vittima di un attentato a Magliano dei Marsi. Un uomo aveva lanciato tre ordigni rudimentali contro il portone della sua abitazione e palle per gli addobbi natalizi riempite di benzina. Un metodo artigianale per attirare fuori dall’uscio Di Lorenzo prima di sparare due colpi di fucile: il primo ha centrato l’ex carabiniere ferendolo al volto, l’altro andato a vuoto. Di Lorenzo fu ricoverato in ospedale e ascoltato dai carabinieri. E qui sono iniziati a emergere i contorni di questa storia. Secondo i carabinieri della compagnia di Tagliacozzo, da un paio d’anni Luce aveva una relazione con una donna di Magliano, sposata, donna che aveva anche un’amicizia con Di Lorenzo. Nel mese di ottobre Di Lorenzo e l’indagato si erano incontrati in un bar di Magliano.
Di Lorenzo avrebbe cercato di convincere Luce ad abbandonare la relazione extraconiugale. Ma, dall'ordinanza del pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato, era emerso che l’ex carabiniere avrebbe iniziato ad avere anche un atteggiamento morboso e geloso verso la donna, tanto da pedinarla fino a Roma. Sempre secondo l'accusa, Luce era infastidito da tante attenzioni e si è vendicato.
A tradirlo una conversazione intercettata dai carabinieri. Oggi, come detto, Daniele Luce, difeso dall'avv. Antonio Pascale, ha patteggiato la pena di 4 anni di reclusione, 6.000 euro di multa per porto d'armi, esplosivo e lesioni volontarie plurime aggravate. Giudice Anna Carla Mastelli, pm Maurizio Maria Cerrato.