San Benedetto, l'ex Casone di Guardia dell'ex Arssa diventerà un museo

San Benedetto, l'ex Casone di Guardia dell'ex Arssa diventerà un museo

Pubblicato da Redazione Marsica il giorno 19-07-2016   23:03:31
Class, liste nozze - Avezzano, Via Corradini, 163
 

SAN BENEDETTO DEI MARSI - A seguito di un fitto scambio di corrispondenza e di sopralluoghi, si è tenuto all'Aquila, presso il palazzo dell'Emiciclo, l'incontro tra il presidente della Regione D'Alfonso e il sindaco di San Benedetto dei Marsi, Quirino D'Orazio, avente ad oggetto la richiesta di assegnazione dell'ex Casone di Guardia in uso all'ex Arssa, che si trova a San Benedetto, che, nonostante un massiccio intervento di ristrutturazione eseguito nel 2006/2007, è rimasto in abbandono e in disuso.

Ad annunciarlo è il primo cittadino Quirino D'Orazio che precisa: «Durante l'incontro, ho manifestato la volontà di acquisire e recuperare l'immobile e la corte circostante per adibirlo a Primo Museo di Arte Contadina e/o primo Museo Archeologico dell'Antica città di Marruvium. Il presidente ha accolto con entusiasmo l'idea tanto che ha inviato una nota sia al Dipartimento delle Politiche dello Sviluppo Rurale e della Pesca, sia al Servizio Territoriale per l'Abruzzo Ovest, oltrechè al Comune di San Benedetto dei Marsi, per comunicare l'accoglimento della richiesta, definendo la nostra proposta  di 'notevole interesse per l'intera collettività regionale abruzzese'». 

«Portare a termine questa importante operazione rappresenterebbe una grande opportunità per San Benedetto dei Marsi», aggiunge D'Orazio, «città che ha moltissimo da offrire, non solo per gli importanti siti archeologici presenti, anfiteatro, strada romana, morroni, portale di S. Sabina, Domus e tanti altri, ma anche perche ha dato i natali ad illustri personaggi, quali Quinto Poppedio Silone, Papa Bonifacio IV, Sabina Santilli, Romolo Liberare, Sebastiano Simboli. Un dono di questa portata non potrebbe che apportare un'ulteriore crescita culturale della cittadina marsicana», conclude, «ringrazio ovviamente tutti coloro che si stanno interessando della vicenda: il presidente D'Alfonso e il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio».