SANTA CROCE ACQUISTA L'ACQUA CONFISCATA
La società Santa Croce ha reso noto di aver acquistato ufficialmente gli 8 milioni di bottiglie di acqua minerale captati dalla sorgente Sant’Antonio Sponga, sequestrati e confiscati dalla Regione Abruzzo e custoditi nello stabilimento di Canistro, di proprietà, insieme al marchio di rilevanza nazionale, della società dell’imprenditore molisano Camillo Colella.
In un comunicato si specifica che “ieri a Pescara è stata firmata l’intesa relativa alla transazione che prevede il pagamento di 120 mila euro, quattro volte in più del costo originario, da parte del sodalizio del gruppo Colella; nel pomeriggio, funzionari regionali hanno rimosso i sigilli.
In funzione fino allo scorso anno prima della revoca della concessione per l’utilizzo della sorgente Sant’Antonio Sponga, con motivazioni impugnate dall’impresa, lo stabilimento è tornato a operare.
Dopo i controlli, che hanno fatto emergere il buono stato dell’acqua confiscata perché, secondo la Regione, captata senza autorizzazione, da oggi è partita l’operazione per la commercializzazione dell’ingente quantitativo di bottiglie.
Lo spazio produttivo sarà utilizzato anche per la logistica.
“Ripartiamo con l’attività a Canistro - spiega il patron Colella - sia pure in ritardo e, dopo una lunghissima ed estenuante trattativa, abbiamo firmato l’intesa con la Regione per l’acquisto dell’acqua sequestrata e confiscata e bloccata nella mia proprietà”.
L’imprenditore si dice “soddisfatto di questo epilogo bonario che rompe, solo per questa vicenda, il durissimo scontro con l’ente Regione. Il serrato e vasto contenzioso complessivo che mi vede parte lesa, infatti, rimane in piedi - conclude - e sono sicuro che, nelle aule dei tribunali, la verità verrà a galla per fare giustizia su quanto ho subito”.