Santa Croce - Parlano i legali del patron

Santa Croce - Parlano i legali del patron

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 17-06-2017   16:39:27
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Torniamo a parlare della vertenza Santa Croce con una nota dei legali del patron . “La Regione Abruzzo continua ad adottare comportamenti illegittimi e abusivi, introducendosi senza titolo in una proprietà privata, come è lo stabilimento di Canistro, e disponendo la confisca dei beni, in particolare circa 8 milioni di bottiglie, nonostante ci siano ricorsi di opposizione ancora pendenti”.

È quanto denunciano i legali della società Santa Croce del patron Camillo Colella, pronti a chiedere congrui risarcimenti, in un esposto inviato il 14 giugno al Comando provinciale dei Carabinieri dell’Aquila, al Comando della stazione dei Carabinieri di Tagliacozzo, alle Procure della Repubblica dei Tribunali di Avezzano e L’Aquila e al Prefetto dell’Aquila.

La nuova controversia con la Regione si riferisce alle modalità con cui è stato eseguito, il 9 e 10 novembre 2016, il sequestro amministrativo di circa 8 milioni di bottiglie, ora custodite nello stesso stabilimento dove, fino allo scorso anno, veniva imbottigliata l’acqua della sorgente Sant’Antonio Sponga.

Al sequestro ha fatto seguito l’ordinanza di confisca dell’8 maggio 2017, da parte della Regione, e la contestata visita ispettiva del 1° giugno scorso.

Con due note, la dirigente del servizio Risorse del territorio e attività estrattive della Regione, Iris Flacco, ha fissato al 15 giugno, e poi al 19 giugno prossimo, l’incontro finalizzato a concordare tempi, modalità e condizioni per la rimozione dei beni confiscati, presenti all’interno dello stabilimento, di cui è custode giudiziario lo stesso Colella.
Per l’imprenditore molisano, è “un’azione illegittima perché la società ha fatto opposizione sia al sequestro e, il 7 giugno scorso presso il tribunale di Avezzano, contro l’ordinanza di confisca”.

“I ricorsi bloccano la confisca fino alla loro definizione. È l’ennesimo caso di abuso e violenza - commenta il titolare della Santa Croce - nonché la conferma della condotta persecutoria e, più in generale, del disegno criminoso e illegittimo da parte della Regione Abruzzo nei nostri confronti, che tanti danni ci sta procurando. Siamo stanchi di subire abusi, ma non abbassiamo la guardia nel denunciare ogni atto in tutte le sedi”.