SISMA-AGRICOLTORI E ALLEVATORI NELLA CAPITALE

SISMA-AGRICOLTORI E ALLEVATORI NELLA CAPITALE

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 26-10-2019   15:17:34
Class, liste nozze - Avezzano, Via Corradini, 163
 

Sono già centinaia gli agricoltori, gli allevatori e i pastori terremotati della Coldiretti che, anche dall’Abruzzo, questa mattina hanno lasciato le proprie aziende per raggiungere il centro della Capitale e offrire In piazza di Sant’Anastasia al Circo Massimo i propri prodotti nel più grande mercato delle specialità contadine sopravvissute al sisma che hanno sconvolto la vita e il lavoro di ampie zone delle regioni del centro Italia. Una occasione per aiutare la lenta ripresa dei territori colpiti ma anche per fare un bilancio a tre anni dalle scosse dell’ottobre 2016, con la situazione attuale, gli interventi ancora attesi e le storie di chi con grande coraggio e dignità è rimasto a vivere e lavorare nelle campagne ferite. Dal pecorino di Farindola al pecorino di Campotosto, dalla patata turchesa ai salumi teramani insieme al ciauscolo marchigiano, le lenticchie di Castelluccio di Norcia e il pecorino laziale: sono questi solo alcuni dei prodotti scampati al sisma e portati al maximercato di Campagna Amica in cui viene preparata la pasta all’amatriciana cucinata dagli agrichef (i cuochi contadini degli agriturismi terremotati) e offerta ai cittadini proprio per ricordare che nelle zone devastate è ancora lontano il ritorno alla normalità. Un grande striscione per ricordare che “La terra non trema – Il coraggio dei contadini”, a simbolo della tenacia degli agricoltori che con grande coraggio e dignità – sottolinea la Coldiretti - sono rimasti a vivere e lavorare nelle campagne ferite nonostante i ritardi nella ricostruzione e le perduranti difficoltà quotidiane. Un modo per ricordare che anche in Abruzzo nei paesi svuotati dal terremoto e con il turismo in lenta ripresa si registra ancora un crollo del 70% delle spesa che sta soffocando l’economia locale e il lavoro, a partire dagli agricoltori e dagli allevatori che sono rimasti nonostante le difficoltà. In difficoltà ci sono 25mila aziende agricole e stalle censite nei 131 Comuni terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo dove – continua la Coldiretti – c’è una significativa presenza di allevamenti con oltre 100mila animali tra mucche, pecore e maiali, e un rilevante indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo. Tra i settori più colpiti c’è sicuramente – spiega Coldiretti – quello dell’allevamento ma in difficoltà si trovano anche le altre attività a partire dall’agriturismo dove è ancora lenta la ripresa per le 444 strutture che secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat operano nell’area dei quali 42 in Abruzzo, 40 nel Lazio, 247 nelle Marche e 115 in Umbria.