"SOA ONLUS" VIETARE BOTTI E FUOCHI D'ARTIFICIO

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 19-12-2018   08:41:57
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Si avvicinano le festività di Natale e di fine anno e con le stesse si ripeterà l’ utilizzo di “botti” e di fuochi pirotecnici con le consuete notizie di cronaca relative ad incidenti e lesioni più o meno gravi.
La Stazione Ornitologica Abruzzese ha predisposto un apposito documento tecnico per dimostrare i rischi e danni ambientali causati da tali attività ed in particolare il forte disturbo alle specie animali anche all’ interno di Parchi e Riserve Naturali.
Non è la prima volta che la S.O.A. interviene per esortare Sindaci ed Enti gestori di aree protette a vietare, o quantomeno ridurre e circoscrivere l’ uso dei fuochi pirotecnici, soprattutto nelle aree naturali più intatte d’ Abruzzo.
Nel 2017, grazie all’ intervento della SOA, si riuscirono a vietare, almeno parzialmente, i fuochi d’ artificio a ridosso delle spettacolari Gole di Fara S. Martino e della Valle dell’ Orfento ma i divieti, ed i conseguenti controlli, divengono imprescindibili nell’ occasione delle prossime festività, la Stazione pertanto invita tutti i Sindaci ed Enti gestori delle aree protette d’ Abruzzo ad intervenire per vietare almeno l’ uso di quei botti e fuochi pirotecnici che per dimensioni, entità del rumore e gittata rappresenterebbero un grave rischio e disturbo non solo per l’ uomo.
Anche a Fara S. Martino, ad esempio durante l’anno in corso, è bastato il mancato e ripetuto intervento della SOA per ripetere la “tradizionale” usanza di far esplodere i fuochi a ridosso delle rupi situate nel Parco della Majella abitate regolarmente da specie come l’ Aquila reale, il Falco pellegrino il Camoscio appenninico e tante altre.
Le tradizioni sono senza dubbio da salvaguardare e valorizzare perché rappresentano parte della nostra identità culturale conclude la nota della SOA, ma vanno anche adattate alle nuove esigenze e normative come è normale che sia in una Nazione civile non a caso certe antiche usanze come l’utilizzo di tagliole o di bocconi avvelenati per uccidere volpi e lupi sono state vietate e dimenticate da molti anni.