CAMBIAMENTI CLIMATICI-RICERCA DEI CARABINIERI BIODIVERSITA''

CAMBIAMENTI CLIMATICI-RICERCA DEI CARABINIERI BIODIVERSITA''

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 08-08-2019   15:55:28
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Sono appena stati pubblicati i risultati di una ricerca scientifica, curata dai Carabinieri per la Biodiversità e dall’Università di Roma Tre, che dimostra la grave situazione di “degenerazione” nella quale versano gli ecosistemi di alta quota del Gran Sasso d’Italia, sulla base di trent’anni di ricerche svolte in un sito della Rete internazionale di Ricerche Ecologiche a Lungo Termine, gestito direttamente dai Carabinieri per la Biodiversità, che comprende anche due habitat tutelati al livello europeo dalla Direttiva Habitat. La ricerca, pubblicata sul numero 34 della prestigiosa rivista internazionale Nature Conservation e liberamente accessibile a chiunque, è stata curata dal Ten. Col. Bruno Petriccione (del Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro) e dal Dr. Alessandro Bricca (del Dipartimento di Scienze dell’Università di Roma Tre). L’articolo scientifico, è stato pubblicato in un’edizione speciale della rivista dedicata alla Rete LTER-Italia, in cui compaiono altri lavori curati da ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche, di varie Università e di altri enti di ricerca. Trent’anni di ricerche condotte direttamente dagli ecologi del Corpo forestale dello Stato e poi dei Carabinieri per la Biodiversità hanno consentito di appurare il progressivo incremento delle specie adatte a tollerare stress ecologici, temperature più elevate ed aridità, a danno di quelle più adattate al prolungato innevamento, a temperature più basse ed a maggiore disponibilità di acqua. In alcuni tipi di ecosistemi, il 20% delle specie più sensibili è completamente scomparso, mentre molte altre sono state progressivamente sostituite da specie più termofile ed opportuniste. Secondo gli autori, i cambiamenti osservati potrebbero portare, a medio e lungo termine, ad un processo di disgregazione delle comunità vegetali degli Appennini, inclusa l’estinzione locale delle specie più adattate all’innevamento prolungato ed alle basse temperature.