PRESIDENTE TEKNEKO-I NOSTRI OPERATORI VANNO VACCINATI

PRESIDENTE TEKNEKO-I NOSTRI OPERATORI VANNO VACCINATI

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 18-03-2021   15:31:58
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È accorato il grido d'allarme lanciato alle istituzioni dal presidente di Tekneko, Umberto Di Carlo, che teme per la salute dei suoi mille dipendenti. "I nostri operatori dichiara vanno vaccinati affinché possano operare in sicurezza". Quotidianamente, e senza sosta dal marzo 2020, gli operatori Tekneko in Abruzzo, come in Lazio e in Puglia, sono a servizio del cittadino mettendo spesso a rischio la loro incolumità. Sono loro, infatti, che si occupano di ritirare nelle utenze i rifiuti covid delle persone in quarantena o delle strutture che li ospitano. Il tutto senza mai sottrarsi al loro dovere. Per questo prosegue Di Carlo dopo aver provato più volte a far presente la necessità di vaccinare gli operatori, senza avere mai avuto alcuna soluzione in merito, Di Carlo ha deciso di lanciare un appello alle istituzioni e alle aziende sanitarie locale affinché prendano in considerazione questa situazione di emergenza. "Forse chi stabilisce le categorie delle persone che devono vaccinarsi prioritariamente non conosce l'operato quotidiano dei dipendenti delle società come Tekneko che si occupano dei servizi di igiene urbana", ha precisato Di Carlo, "loro ogni giorno si occupano anche dei rifiuti covid, adottando tutte le misure di sicurezza del caso, ma senza mai sottrarsi al loro lavoro. Condivido la proposta di vaccinare le persone che appartengono alle categorie più esposte ai possibili contagi, ma chiedo che si pensi urgentemente anche a chi opera nel servizio di igiene urbana. "Come azienda prosegue il Presidente Tekneko, abbiamo anche dato la disponibilità a mettere a disposizione la nostra struttura di salute e prevenzione e il nostro medico competente a patto e condizione che ci vengano forniti i vaccini", ha concluso Di Carlo, "il nostro interesse è solo quello di assicurare la massima sicurezza ai dipendenti. Chiediamo alle istituzioni e alle aziende sanitarie di competenza di esprimersi in merito perché non possiamo più aspettare".