Ingente sequestro di beni all'imprenditore Camillo Colella

Ingente sequestro di beni all'imprenditore Camillo Colella

Pubblicato da Plinio Olivotto il giorno 21-02-2017   16:04:55
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AVEZZANO - Nella mattinata odierna i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di L’Aquila hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare reale pari a circa 20 milioni di euro emessa dal Tribunale di L’Aquila nei confronti di Camillo Colella di 58 anni, legale rappresentante della società Santa Croce, società di rilievo nazionale che opera nel settore della commercializzazione di acque oligominerali.

Con il sequestro in trattazione viene ripristinata la misura cautelare, pari ad euro 13 milioni di Euro, già eseguita, su richiesta della Procura della Repubblica di Avezzano, nei confronti di Colella lo scorso 4 novembre 2016 ma che, per meri vizi procedurali, sollevati dalla difesa dell’indagato, il Tribunale del riesame dell’Aquila dichiarava inefficace il successivo 23 novembre.

Il locale Tribunale, quindi, in accoglimento dell’appello proposto dalla Procura della Repubblica di Avezzano, ha ripristinato l’originario vincolo cautelare disponendo, con apposita Ordinanza, il sequestro per un ammontare pari a circa 20 milioni di Euro, comprensivo di sanzioni ed interessi nel frattempo maturati.

La misura cautelare, ripristinata nei confronti di Camillo Colella, trae origine da una complessa attività di polizia giudiziaria sviluppatasi attraverso articolate investigazioni economico-finanziarie svolte dai finanzieri del locale Nucleo di Polizia Tributaria e sfociate, nell’autunno scorso, nell’accertamento di rilevanti importi, per circa 9 milioni di euro, sottratti al pagamento dell’imposta sul valore aggiunto e delle imposte sui redditi (IRES, IRAP, RITENUTE ALLA FONTE) relative agli anni dal 2008 al 2013. Con riferimento a tali omissioni Camillo Colella è sttao deferito all’Autorità Giudiziaria di Avezzano.

Sulla scorta di ulteriori approfondimenti investigativi, concordati con l’Autorità Giudiziaria inquirente, le attività d’indagine sono state estese all’accertamento di tutte le posizioni debitorie della società nei confronti del Fisco, anche in considerazione delle risultanze di pregresse attività ispettive svolte nei suoi confronti da parte della Direzione Regionale Abruzzo e della Direzione Provinciale di L’Aquila dell’Agenzia delle Entrate.

Tale attività, eseguita dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di L’Aquila, congiuntamente a personale dell’Agenzia delle Entrate, ha portato alla luce ulteriore materia imponibile che ha fatto lievitare le imposte dovute ma non versate a circa 13 milioni di euro. Importo, questo, sottratto al versamento delle imposte attraverso insidiose ed artificiose manovre di dissimulazione, prontamente intercettate e compiutamente ricostruite dai finanzieri.

Dette operazioni dissimulatorie, attentamente pianificate e puntualmente realizzate dall’indagato, con il fine precipuo di rendere inefficaci le procedure di riscossione coattiva promosse da Equitalia, consistevano principalmente nell’effettuazione di finanziamenti infragruppo infruttiferi per importi considerevoli.

Tali evidenze investigative hanno permesso all'Autorità Giudiziaria di Avezzano a richiedere ed ottenere la misura cautelare, già eseguita nel mese di novembre dello scorso anno ed ora, a seguito della decisione del locale Tribunale, definitivamente