SULLA GESTIONE DEL CINGHIALE INTERVIENE IL WWF

SULLA GESTIONE DEL CINGHIALE INTERVIENE IL WWF

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 14-07-2018   16:36:04
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Il WWF interviene sulla gestione del cinghiale, sostenendo che l’attuale sistema di controllo della popolazione è fallimentare e va cambiato: non ha senso affidare la riparazione di un danno a chi ha determinato questo danno, come continua a fare la Regione, si legge nella nota. Infatti scrive il WWF la recente proposta avanzata dalla Regione Abruzzo per attuare una filiera delle carni da cinghiale, attraverso l’utilizzo di gabbie di cattura e chiusini anche all’interno delle Aree Protette Regionali e Nazionali con l’obiettivo di prevenire e risolvere i problemi di danneggiamento causati alle coltivazioni agricole e alle attività antropiche sensibili ci obbliga a intervenire sull’argomento nel tentativo di fare un po’ di chiarezza su un argomento certamente complesso ma del quale si continua a parlare con una preoccupante approssimazione.
Due sono i punti fermi da tenere in debito conto: il primo riguarda le responsabilità della attuale situazione e i relativi conti da pagare. Il problema cinghiali esiste perché, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso e sino a pochi anni fa ci sono state immissioni a scopo venatorio. I cinghiali si sono moltiplicati in Italia col solo scopo di consentire a una minoranza di cacciatori di divertirsi sparando e uccidendo. Ciò premesso appare evidente che chi ha creato il danno deve pagarne le conseguenze, anche in termini economici. Il risarcimento dei danni da cinghiale va di conseguenza attribuito interamente agli ATC, gli Ambiti Territoriali di Caccia.
Il secondo punto da tenere ben fermo riguarda una constatazione sotto gli occhi di tutti: l’attuale sistema di controllo della popolazione dei cinghiali è risultato del tutto fallimentare visto che i danni non sono affatto diminuiti. Chi mai del resto affiderebbe la riparazione di un danno proprio a chi questo danno lo ha creato, come fa la Regione Abruzzo con i cacciatori?
È ora di cambiare radicalmente strategia, ma questo sarà possibile soltanto ragionando con criteri scientifici e non sulla spinta delle emozioni, conclude il WWF.