Avezzano commemora i 109 anni dal terremoto che cambiò per sempre il volto del territorio

Avezzano commemora i 109 anni dal terremoto che cambiò per sempre il volto del territorio

Pubblicato da Redazione Antenna 2 il giorno 10-01-2024   19:30:46
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Avezzano torna a riannodare i fili della sua memoria, con lo sguardo, però, rivolto al futuro. Sabato, l’amministrazione comunale commemorerà la data del 13 gennaio del 1915, giorno spartiacque per l’intera Marsica e lo farà alternando momenti di cultura a momenti di approfondimento scientifico, grazie alla presenza in città di esperti di fama nazionale. 109 anni fa, il territorio venne trafitto da un tumultuoso sisma di magnitudo 7, registrato alle ore 7 e 53 del mattino. È il sindaco, Giovanni Di Pangrazio, ad annunciare il programma della giornata di commemorazione: si partirà alle ore 9 e 30, con il Memorial previsto al Santuario della Madonna di Pietraquaria, con il raduno delle autorità civili, militari e religiose. A seguire, alle ore 10, verrà deposta la corona d’alloro ai piedi del Monumento delle vittime del sisma, alla presenza dello stesso primo cittadino, del Vescovo dei Marsi, Monsignor Giovanni Massaro, del presidente del Consiglio comunale Fabrizio Ridolfi e del presidente delle Associazioni d’Arma, Capitano Floriano Maddalena. “Tanto spazio verrà riservato anche alle nuove generazioni. – precisa il sindaco Di Pangrazio – I nostri ragazzi verranno accolti presso la Collegiata di San Bartolomeo dal dottor Luigi Marino, che ha seguito in prima persona i lavori di restyling della Piazza. Avranno l’opportunità di conoscere fino in fondo il passato e il presente di quel luogo della memoria. Come amministrazione, stiamo poi completando, step dopo step, tutto l’ambizioso progetto connesso alla riscoperta dell’Avezzano storica, che vedrà, nel 2024, compiersi altri importanti passi in avanti. Proprio in queste settimane, andrà alla firma il contratto di progettazione che porterà alla realizzazione della passerella che collegherà il Castello Orsini con l’ex Omni e con Piazza Torlonia”. Centrali saranno, per la giornata commemorativa del 13 gennaio, i momenti di confronto, al Castello Orsini alle ore 11, che, attraverso la ricerca universitaria e scientifica, aiuteranno a guardare con occhi nuovi una ferita che fa parte della storia collettiva di Avezzano e della Marsica. Il professor Paolo Boncio, del Dipartimento di Ingegneria e Geologia dell’Università d’Annunzio di Chieti e Pescara, e l’ingegnere Maria Basi (dell’Agenzia regionale della Protezione Civile) presenteranno le risultanze dell'innovativo studio di microzonazione sismica di 3° livello eseguito sul territorio comunale di Avezzano. Oltre ad arricchire il livello di conoscenze geologiche, geotecniche, geofisiche e di pericolosità sismica del territorio, il progetto-pilota è diventato un modello di riferimento tecnico-pratico per la realizzazione di future microzonazioni in Abruzzo. Guardare al passato, quindi, con occhi diversi e più consapevoli. Interverrà anche l’ingegner Marco Tobia, responsabile sicurezza dei Laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che illustrerà tutti gli ultimi esperimenti che avvengono nel laboratorio incastonato nel cuore roccioso dell’Abruzzo. Una realtà che esiste sin dal 1989 e che ha dovuto fare i conti con terremoti importanti, come quello dell’Aquila o quello che interessò tutto il Centro Italia. I momenti di approfondimento verranno impreziositi e introdotti dal concerto dell’Orchestra del Maestro Franco Fina e dalla proiezione di un contributo filmato, a cura del professor Angelo Stornelli. Infine, dagli esperti verranno fornite chiavi di lettura sulla misurazione dei terremoti. La fiducia nella scienza, nella tecnologia e nella ricerca sarà uno dei fili conduttori dell’intera giornata, che concluderà con la Santa Messa celebrata alle ore 17 dal Vescovo all’interno del Santuario della Madonna del Suffragio di San Luigi Orione, altra figura simbolo nell’ambito del soccorso ai feriti e agli sfollati del terremoto, vero e proprio ‘eroe della carità’.